Pierantonio Volpini

 

 

Art Vivant

Dopo alcuni anni passati ad approfondire i nuovi media, li utilizzo per proporre il mio lavoro, una mostra virtuale nata dopo le tappe di una ricerca che ha attraversato territori differenti. Attività artistica caratterizzata da  contaminazioni linguistiche e tecniche, pratiche concettuali e comportamentali tese a trasformare il quotidiano in  in un momento di libertà, di cambiamento e contradddizione.
Sono passato dalla pittura degli esordi alla scultura che trovo più vicina al mistero della vita, alle installazioni, alla fotografia, e altre esperienze per arrivare, nel 1999 alle foto quotidiane dense anche se in apparenza leggere, cangianti ed effimere, metaforicamente vicine alle operazioni relazionali degli anni precedenti.
E’ un happening, una performance interattiva, multimentale, sciamanica,
Utilizzando anche strumenti multimediali coinvolgo le persone con intrecci e casualità che spero incidano in loro nella loro anima una  coscienza universale di amore, quella che per lungo tempo ho chiamato la voce del cuore.
Le opere della versione telematica di "ART VIVANT" sono ciascuna mediamente di 2 Kbyte, sono uno scatto per ogni giorno vissuto dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 1999.
Alcuni mi chiedono se questo lavoro l'ho vissuto come una di sfida , non lo è, è stat la mia disciplina, ho documentando partedel viaggio verso la mia estinzione, un punto terminale da cui ripartire, sto aspettando una staffetta che raccolga il mio testimone.
Il fare arte non lo considero più come all’inizio del mio viaggio lo specchio della vita ma andando al nocciolo in levare ora considero la quotidianità lo specchio della vita.
Il quotidiano é un bagaglio che ci viene donato quando nasciamo; un motivo ci sarà, forse è una impalcatura che ci sorregge nei primi passi, passi che ci portano in luoghi  dove non potremo portare questo bagaglio e siamo costretti a lascirlo dietro di noi. Bisogna prendere coscienza della nostra impermanenza per vivere la vita con arte momento per momento, non rimpiangendo il passato e non proiettando i desideri nel futuro.
La vita non è una retta ma un punto, punto che è più un suono che una dimensione.

Titolo: Art Vivant
Materiali: fotografie, polaroid, digitale
Anno: 1999