Pierantonio Volpini

Progetto Mazzini

Nell’ideare il monumento a Mazzini mi sono ispirato all’immaginario tradizionale di scultura celebrativa, scultura che dovrà essere in sintonia allo spazio in cui verrà collocata, in speculare ad un obelisco già presente nella piazza. Per questo ho scelto la soluzione della citazione monumentale ottocentesca come in tante belle piazze italiane ed europee, diversa sarebbe stata la soluzione scelta se la statua fosse stata da collocare in un interno.

Monumentalità che nella sua atemporalità diventa contemporanea o meglio contaminata, contaminata in questo caso, dalla tradizione, un tuffo nel passato filtrato con il pensiero contemporaneo.
È questa la ragione per cui ho pensato ad una basamento monumentale tradizionale che però da semplice supporto diventa anch'esso scultura e in cima il busto di Mazzini volutamente un po’ lontano e per questo un po’ sconosciuto come è Mazzini per noi contemporanei.
Cosa permette di avvicinarlo a noi e alle generazioni future Mazzini? Sono i suoi pensieri trasferiti nei sui scritti, per questo che con una operazione sulle parole, scolpite sulla base, le faccio scivolare, cadere, svanire, che è quello che un po’ è accaduto e che non dovrebbe accadere a vantaggio delle generazioni future.
Le lettere che compongono le parole cadendo e scomponendosi creano un movimento che in un gioco concettuale rende il basamento parte integrante della scultura e non più supporto architettonico al busto.
Questa invenzione artistica oltre a dare dinamica alla scultura da motivo di riflessione e di avvicinamento ai testi di Mazzini, che ha contribuito con i suoi pensieri e azioni a promuovere e realizzare l’idea dell’Italia libera, unita, repubblicana ed integrata in una Europa di nazioni libere e sorelle.

Anna Arnoldi
In occasione del 140° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, Volpini ha ideato un monumento commemorativo da collocarsi in Bergamo, di cui mostro alcuni bozzetti. Ispirato dalla forza del pensiero di questo patriota cruciale per la storia del nostro paese, l’artista rompe gli schemi tradizionali del monumento risorgimentale. 
Il processo ideativo di questo monumento è stato molto complesso. I messaggi-simbolo contenuti nell’ultimo bozzetto sono due: da una parte i cassetti, cioè il tema contenuto-contenitore, sottolineano il rischio attuale di dimenticare l’eredità dei padri fondatori appunto “in fondo al cassetto”; dall’altra la presenza di frasi significative di Mazzini in cui le lettere si staccano e cadono, puntualizza in modo plastico la necessità di una continua “manutenzione” delle idee mazziniane.  L’aspetto più innovativo del monumento, tuttavia, risiede nella scelta originalissima di chiudere il busto di Mazzini all’interno del monumento stesso per significare la centralità fondatrice delle sue idee: il monumento, tuttavia, attraverso un congegno, potrà aprirsi rendendo il busto visibile, citazione evidente, questa, dell’arte cinetica di cui Volpini è in qualche modo figlio essendo stato allievo di Davide Buriani appartenente al gruppo T di Milano.
L’Associazione Mazziniana Italiana sta sostenendo su scala nazionale la raccolta fondi per la costruzione di questo monumento, mentre la Sezione di Bergamo contribuisce con una rassegna di attività artistico-culturali denominata Mazziniana, per la quale sto preparando io stessa una conferenza concerto che si terrà il 20 di aprile.  Dedico a questa iniziativa la poesia “Sulla tomba di Mazzini” di Giosue’ Carducci.
GIOSUE’ CARDUCCI
Sulla Tomba di Mazzini
L'ultimo dei grandi italiani antichi
e il primo dei moderni.
Il pensatore che de' romani ebbe la forza,
de' comuni la fede, de' tempi nuovi il concetto.
Il politico che pensò e volle e fece una la nazione.
Il cittadino che tardi ascoltato nel 1848,
rinnegato e abilitato nel 1860,
lasciato prigione nel 1870,
sempre e su tutto dilesse la patria italiana.
L'uomo che tutto sacrificò,
che amò tanto e molti compatì e non odiò mai.
GIUSEPPE MAZZINI,
dopo quarant'anni d'esilio,
passa libero per terra italiana
oggi, che è morto.
Oh Italia,
quanta gloria e quanta bassezza
e quanto debito per l'avvenire.

Titolo: Monumento a Mazzini