Pierantonio Volpini

GABRIELLA PELLEGRINI
L'Eco di Bergamo
Domenica  22 Luglio 2012

Una sottile barra di ferro, una lunga striscia di carta bianca, un po’ di inchiostro calcografico diluito con essenza di trementina e la calcografiaè fatta.

Se però la lastra e lastriscia di carta sono lunghe quasicinque metri, quello che ne esce è una calcografia che va a caccia di unrecord da Guinness dei primati.Il tentativo di record è stato ideato dall’artista bergamasco Pierantonio Volpini.

Teatro suggestivo della «performance» di ieri pomeriggio è stato il prestigioso
Palazzo Furietti Carrara, nel cuore di Presezzo, in cui lo scultore sta esponendo una personale intitolata «Pierantonio Volpini. Lo scultore Da Buenos Aires a Presezzo – Percorso di vita e arte».
Volpini è riuscito a realizzare, con il supporto tecnico di una squadra di una decina di persone, la stampa di una calcografia monotipo, un pezzo unico di 480 centimetri, che risulterebbe il più lungo mai realizzato finora.
Il soggetto dell’opera rappresenta un nastro, un simbolo che accompagna
tradizionalmente le opere dell’artista. «L’idea mi è venuta da alcuni rulli visti nella bottega di un fabbro» spiega Volpini.
«Ho intuito che mi avrebbero consentito di far scorrere la calcografia che quindi non dovedoveva essere per forza di lunghezza limitata».

Per realizzarla si è servito di un torchio calcografico movimentato da una sorta di timone, all’interno del quale è stato fatto scivolare un piano.

Sulla base era appoggiata la barra di ferro su cui l’artista ha disegnato
l’opera: passando attraverso i due rulli del torchio il disegno si è trasferito sul foglio di carta.

«Abbiamo avanzato la richiesta per entrare nel Guinness dei primati» annuncia l’artista. «L’iter è abbastanza lungo: sapremo tra sei mesi se la nostra richiesta verrà accolta».